IL REDUCE – con il titolo aggiunto di «Parlamento de Ruzante che iera vegnù de campo» - è forse la sua opera più famosa. Al centro della rappresentazione un villano che ritorna dalla guerra stravolto, pieno di pidocchi, malato ma soprattutto carico di un entusiasmo fittizio, di una sete di rivincita che lo porta a trovare rifugio nella follia e a fingere ad oltranza anche a se stesso. Il sipario di questa tragicommedia si chiude lasciando agli spettatori l'immagine di un personaggio, che può essere eletto simbolo di una vasta umanità, che incapace di uscire dalla propria condizione esistenziale investe tutte le energie nell'effimero rifugiandosi nel sogno e nell'illusione.
![]() Massimiliano D'Austria |
![]() Papa Giulio II |
![]() Luigi XII |
Nei primi anni del 1500 la Repubblica di Venezia era una delle potenze più importanti. Possedeva gran parte della Jugoslavia, Dalmazia, Istria, la costa Jugoslava, molte isole della Grecia, Turchia, lisola di Candia, Rodi, la costa del Libano, della Siria e poi la Romagna, tutto il corso dell'Adda da Lecco al Po, le Marche, il Gargano le Puglie . Sul piano economico-commerciale non vera chi le stava dietro, prestava milioni di allora ai reali dInghilterra di Spagna e di Francia. E proprio la Spagna, la Francia (Luigi XII), l' Austria (limperatore Massimiliano), il Papato (Giulio II), l'Inghilterra, Savoia, con laggiunta di Urbino, Mantova e Ferrara intervengono per bloccare questa potenza che sta dilagando. Si fondono in una lega : la lega di Cambrai - 10 dicembre 1508 - e decidono di bloccare con un attacco frontale la sua avanzata. Lo scontro con lesercito di Venezia e quello della Lega, detta anche la battaglia di Agnadello (14 maggio 1509) avviene nelle terre di Ghiara DAdda che è al confine tra Lombardia e le Venezie, tra Milano e Crema . Uno scontro spaventoso con un esito disastroso per la Repubblica di Venezia (una specie di Caporetto di quei tempi). Circa 8000 tra soldati e contadini morti in battaglia . Perché dei contadini ? Bisogna ricordare che i contadini dellarea padana, udinese, sud-tirolo avevano già combattuto in forma partigiana contro gli austriaci, contro limperatore Massimiliano dAustria ed erano riusciti a cacciarlo dalle loro terre con tale abilità e persistenza nella loro lotta che avevano suscitato la meraviglia e lo stupore anche del Macchiavelli che si trovava allora nel Veneto. In una sua lettera da Verona del 2 novembre 1509 si esprime nei seguenti termini : |
![]() |
«...negli animi di questi contadini é entrato un desiderio di morire e di vendicarsi, che sono divenuti più ostinati e arrabbiati contro a' nemici de' Veneziani che non erano i Giudei contro a' Romani e tuttodi occorre che uno di loro si lascia ammazzare per non negare il nome veneziano. E pure iersera ne fu uno innanzi a questo vescovo che disse che era marchesco (cioè della repubblica di San Marco), e marchesco voleva morire, e non voleva vivere altrimenti, in modo che il vescovo lo fece appiccare; né promesse di camparlo, ne' d'altro bene lo poterono trarre di questa opinione». |